Allineati dietro la linea di partenza non ci sono sportivi con super muscoli, ma studenti con una mente brillante: ecco chi sono gli atleti delle Olimpiadi di Matematica. La finale si è tenuta a Cesenatico dal 9 all’11 maggio e vi hanno partecipato più di 300 studenti delle scuole superiori italiane.
In questa particolare manifestazione i giovani non si sfidano sulla corsa, né sull’ampiezza del loro salto: tutta l’attenzione è posta su problemi scientifici e quesiti logici. La corsa lungo un rettilineo diventa per loro un momento per mettere in moto i neuroni e arrivare alla soluzione… uno sport che forse richiama meno il pubblico generico, ma che attira sempre più curiosi e desiderosi di sfide. Tra le squadre partecipanti, c’era quella del liceo Rambaldi-Valeriani di Imola, formata da 7 studenti: 4 di quarta, 2 di terza, 1 di seconda (di questi 7 studenti, 2 sono arrivati alle finali individuali). La loro grinta e determinazione, il loro essere team, è stato messo in risalto anche dalle magliette, che nero su bianco comunicavano citazioni sulla matematica.
Insieme hanno superato le provinciali a febbraio, e sono arrivati il 9 maggio alla semifinale a Cesenatico classificandosi settimi. Grazie al ripescaggio hanno gareggiato in finale sabato 10 maggio, e nonostante non abbiano vinto, questo ha comunque segnato un record per il liceo Rambaldi-Valeriani, che non era mai arrivato alla finale a squadre.
I 7 ragazzi, allenati da Alessandro Gambini e Federica Ferretti, dello staff di ForMATH, sono soddisfatti del risultato, ma già pensano di allenarsi duramente per riprovare a salire sul podio il prossimo anno.
Un allenamento costante e assiduo, che i ragazzi portano avanti in orario extra-scolastico, il sabato pomeriggio, approfondendo alcuni aspetti della matematica che non vengono affrontati in classe, studiando problemi di livello più avanzato, a partire dai quesiti delle edizioni passate. L’obiettivo è imparare, ma divertendosi, studiare la matematica non solo per prendere un bel voto in pagella, ma per riuscire ad assaporare la bellezza dei numeri e delle forme. Come affermano i due coach “La gara deve essere prima di tutto un divertimento, e per riuscire bene l’importante è non farsi prendere dal panico e cercare di prenderla alla leggera, come se fosse un gioco e una sfida da superare per divertirsi”.
Una manifestazione che, oltre a testare le abilità dei vari studenti, ha un’eco anche tra i non partecipanti alla gara. Infatti nella finale, anche il pubblico ha la possibilità di partecipare con una gara parallela e, come afferma Federica Ferretti, “molte persone si avvicinano alla matematica anche grazie a eventi di questo tipo, dove il fare gruppo aiuta a divertirsi e crea uno spirito di squadra, per cui tutti si sentono chiamati a impegnarsi nel raggiungimento di un obiettivo comune”.
La matematica allora acquisisce un ruolo centrale nella dinamica dei rapporti sociali; davanti ad un problema, ognuno mette a disposizione del gruppo la propria formazione culturale, le idee, la propria voglia di mettersi in gioco, elaborando strategie e regole proprie, andando a pescare nei cassetti della memoria di quando si andava a scuola.
Dunque un’esperienza formativa per tutti, un’emozione unica, come testimonia il capitano della squadra del liceo Rambaldi-Valeriani di Imola Tommaso Fadda: “La cosa bella è far parte della squadra!”.
E la matematica diventa – almeno in occasioni come questa – protagonista in senso positivo nella vita di questi ragazzi. Loro alle prossime gare ci saranno e si stanno già allenando per batterti, e tu?