Risale a non molte ore fa la notizia della scomparsa di Emma Castelnuovo. Il suo è un nome molto noto a tutti coloro che si sono dedicati allo studio della Didattica della matematica e il suo contributo resterà per sempre nella storia di questa disciplina, in Italia e non solo.
Emma Castelnuovo era un’insegnante di scuola media. Nata nel 1913 a Roma, si può dire che fosse una vera e propria figlia d’arte dato che suo padre era il matematico Guido Castelnuovo e suo zio l’altrettanto famoso Federico Enriques- che fu anche suo relatore di tesi.
La carica rivoluzionaria che Enriques e Castelnuovo portarono nel loro lavoro fondazionale in Geometria Algebrica, Emma l’ebbe nella didattica della Matematica. La sua è stata una vita ricca di eventi ma soffermiamoci sul contributo che ha dato alla scuola.
Sicuramente la sua creazione più famosa è la “Geometria intuitiva”: un approccio allora (ma forse anche oggi) estremamente inusuale alla geometria euclidea per quella che oggi chiamiamo scuola secondaria di primo grado. Le figure geometriche della professoressa Castelnuovo erano figure dinamiche quando ancora computer, software di geometria dinamica e LIM non erano neanche immaginabili: stecchette, corde, elastici e fili a piombo erano gli strumenti per creare e trasformare poligoni o poliedri.
La storia della matematica entrava nei suoi testi come parte integrante e stimolo per il curricolo di matematica, la matematizzazione della realtà era oggetto quotidiano delle sue lezioni, la matematica era intesa come un luogo da esplorare e scoprire; in poche parole quello che poi è stato definito come il “laboratorio di matematica” è sempre stato il suo modo di concepire la didattica ( “La classe come laboratorio di matematica” è il titolo di un capitolo di uno dei suoi libri più famosi). I testi di Emma (articoli, libri, anche testi per gli studenti) offrono quindi, ancora oggi, spunti notevoli per metodologie didattiche, attività da realizzare, problemi da porre agli studenti. Una lettura dei suoi libri non può che essere fonte di ispirazione per gli insegnanti di matematica della scuola media, degli altri livelli scolastici e non solo (si confronti l’immagine riportata sotto, tratta da “Geometria intuitiva” col quesito 14 della prova INVALSI di terza media del 2012).
Andrea Maffia